Un “si” illuminato dalla vita –
Tutte le esperienze vissute nel nostro volontariato ci confermano che, quando una mamma è riuscita a ribaltare un progetto di morte in un progetto di vita, è sempre felice di aver fatto quella scelta benedetta. Perché in definitiva è quella la sua vera scelta.
I volontari per la vita non forzano dall’esterno quel “sì”, ma lo fanno affiorare nella madre, lo liberano dal groviglio dei problemi e dei condizionamenti che intorbidano la limpidezza di quel cuore materno. Quel “sì” è suo; lo ha concepito lei nelle sue viscere, nel momento stesso in cui ha concepito quel suo bambino, quando tutte le sue cellule ricevettero il segnale di accoglierlo e di non rigettarlo come un corpo estraneo.
Quel “sì” che i volontari le illuminano dentro con un flash di amore, quel “sì” lei lo amerà per sempre. Per questo non si pente mai di quella scelta, per questo torna sempre da noi per ringraziarci, con occhi lustri di orgoglio.
E’ questa la certezza che rende entusiasmante il nostro volontariato: la certezza di lavorare per la più autentica gioia altrui.
Chi può credere che un freddo letto chirurgico e il vuoto che esso scava in una mamma siano davvero il suo bene? Non c’è neppure una donna che torna a ringraziare l’ospedale che le ha sradicato quel figliolino dal grembo. Anzi, le madri che portano nell’anima quella ferita è da noi che approdano per trovare affetto, comprensione sicura, speranza; per rimarginare le ferite impegnandosi con noi e meglio di noi; per dare alla loro esistenza una fecondità diversa da quella spezzata ma tuttavia una fecondità generosa, capace di restituire alle carrozzine vuote il calore della vita.
(G. Mussini a cura di, Vite salvate)