la storia – bimbo chiama bimbo
La nostra Marta Maria a soli cinque mesi ha fatto il suo primo “salvataggio”!
Si sa, tra bambini c’è un linguaggio che noi adulti non conosciamo più, un linguaggio che, ahimè, dimentichiamo appena superata l’età mitica della primissima infanzia. L’amichetto di Marta lo conosceremo a fine settembre. Invece la sua mamma l’abbiamo conosciuta quando aveva da poco scoperto di essere incinta e non sapeva se voleva farlo nascere.
Abbiamo avuto la fortuna e la possibilità di trascorrere con loro qualche giorno, e Marta ha dato il meglio di sé, facendole sentire quanto è importante e dolce un figlio.
Con il suo buonumore, le sue risate e i suoi sorrisi l’ha conquistata, facendole sentire che anche lei aveva una vita dentro. L’ha portata a farsi coccolare, a farsi cantare le canzoncine, a farsi prendere in braccio, a farsi cullare. E mentre le parlava con i suoi versetti, in qualche modo parlava anche a lui, nascosto in quel pancino poco prominente.
E lui in qualche modo chiedeva alla sua mamma di avere la sua possibilità di vita, di sentire le sue coccole, di godere delle sue canzoni, di bearsi tra le sue braccia. La vita richiama la vita.
Nella mia breve esperienza di volontaria mi sono trovata a dover “argomentare” l’importanza di un figlio con parole tante e diverse. Ma la tangibilità di un neonato lì, indifeso, dolce, sorridente, sereno, che ti fa sentire d’avere anche tu una vita dentro e ti fa venire voglia di conoscerla, di accoglierla, di coccolarla, è valsa più di tanto parlare. Poter sperimentare cosa significa tenere tra le braccia un bimbo piccolo, è servito a questa mamma più di mille teorie sulla vita umana.
Ci sono ancora un po’ di mesi d’attesa, ma poi ci saranno un premio per tutta la vita e un dono fatto e ricevuto, di quelli che ti fanno pensare:
“Come ho fatto prima a vivere senza?”.
FRANCA