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    Storie di Vita

    Grazie di esistere –

    • gennaio 5, 2015
    Sono le tre di notte ed io sono qui, col cuore un po’ stretto, ad ammirarti, a coccolarti, piccolo tesoro: “Raggio di Paradiso” come amo chiamarti.

    Sembri così fragile ed indifesa, con i tuoi 6 chili di peso a 15 mesi di vita, ma noi che ti amiamo sappiamo quanto sia grande la tua grinta e quanto tu stia lottando, da sempre, per vivere contro tutte le diagnosi che sembravano essere nefaste […].

    A 21 settimane di gestazione è stato trovato un problema: non avevi bulbi oculari, non avresti mai potuto vedere nulla. E in quei giorni chissà che cosa avrà provato la tua mamma? A volte mi chiedo: qualcuno sarà stato vicino a lei a sostenerla, a consolarla, a darle il coraggio per poter tenere con sé la sua piccina?

    Una settimana dopo è stato iniziato il tuo “aborto terapeutico”, così viene chiamato […].

    Ma tu, iniziando già a mostrare di che pasta sei fatta, non hai ceduto. Dopo 4 giorni di travaglio, a 22 settimane e 5 giorni di gestazione, sei nata: VIVA!

    L’ostetrica, una donna meravigliosa che accudiva la tua mamma, ci ha raccontato: “E’ nata con 7 di Apgar, urlante e scalciante: sarebbe potuta stare tranquillamente in una mano, ma ne sono servite due, tanto si dibatteva”. Pesavi 562 grammi.

    Un peso che ai più sembrava poco compatibile con la vita. Ed invece tu lottavi, dimostrando a tutti quanto sei grintosa […].

    Piano piano passavano i giorni, le settimane, e tu, piano piano, ti rinforzavi. Ti abbiamo incontrato dopo più di 7 mesi che avevi passato sempre nel reparto di neonatologia, perché dopo che la tua famiglia ha scelto di non continuare il cammino con te, non avevi più con chi poter stare. Ricordo il momento magico in cui ti ho preso in braccio per la prima volta: ti sei girata verso il mio corpo, mi hai annusata, e poi ti sei accoccolata tra le mie braccia. Ancora oggi, ogni volta che ti prendo in braccio, è la prima cosa che fai: è il tuo modo per “vedere” chi ti sta accanto.

    La tua nascita così prematura ha portato con sé anche la sordità: per ora non odi nulla, forse con un apparecchio acustico? Stiamo attendendo a giorni che ti sia installato.

    Ma neppure quello ti ha fermato: attraverso il tatto, l’olfatto, e chissà cos’altro ti sei inventata, riesci a riconoscere tutti quelli che vivono con te (e siamo una famiglia numerosa!), ad avere con ognuno una relazione individualizzata e, quando incontri una persona nuova, sei tu a decidere se ti piace oppure no, e quando è no, non ti fai tenere in braccio per niente al mondo.

    Ci avevano detto che saresti stata allo stato vegetativo: due giorni dopo la dimissione hai iniziato a ciucciarti le manine e da lì non ti sei più fermata: ora sorridi, ridi a crepapelle quando ti diverti, mandi bacini a noi della famiglia, fai le pernacchie quando le “senti” fare a noi,… Sei un miracolo piccola mia.

    L’altra sera parlavo con i tuoi fratelli adolescenti delle grosse difficoltà che stai vivendo ora. F., 15 anni, mi ha confidato: “Tu mamma lo sai che quando ci hanno chiesto di accogliere M. avevo dei dubbi; ora so che se mi fossi fermato a quelli avrei perduto alcuni tra i momenti più belli che ho vissuto finora: quando lei mi sorride, o mi ciuccia le guance, o si addormenta tra le mie braccia, mi sento la persona più felice del mondo!”.

    Abbiamo parlato anche del fatto che stai nuovamente rischiando la vita: chissà quale sarà il progetto di Dio su di te? Certo che tu lo stai vivendo in pienezza ed insegni a noi, ogni giorno, come si fa. Nessuna delle persone che hanno incrociato la tua vita se ne è andata senza essere scossa da te.

    Tu hai aperto le porte della nostra casa famiglia a tante persone, nel nuovo paese dove abbiamo traslocato: c’è chi viene a dare un saluto, chi si ferma un po’ a coccolarti, chi offre un aiuto e chiedono: “Posso tornare ancora?”. Che Dono sei! Che Grazia averti incontrato!

    Non vedi e fai vedere a noi la Luce di Dio, non senti e fai sentire a noi la Voce di Dio, fatichi a respirare e fai percepire a noi il profumo di Dio.

    Grazie di esistere piccolo Raggio di Paradiso!

                                                                                                              

    (“Sì alla Vita”, febbraio 2008)

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